Aprile 2011

Carissimi,  

il 1 aprile 2011 ricorre il 25° anniversario della mia nomina a parroco di questa cara comunità parrocchiale di S. Teresa del B.G.  

L’Arcivescovo Mons. Guglielmo Motolese volle affidarmi la cura pastorale della parrocchia nella successione all’indimenticato don Nunzio Mannara; era il 1 aprile 1986.  

È trascorso un quarto di secolo, nel quale abbiamo assistito a tanti cambiamenti: alla trasformazione del tessuto umano del nostro territorio con il cambio generazionale, alla crescita della comunità attraverso la rivitalizzazione dell’esistente e la nascita di nuove esperienze di animazione comunitaria, all’assunzione sempre più crescente di responsabilità ecclesiali dei fedeli laici, nella parrocchia e negli organismi diocesani.

 Un cammino benedetto dal Signore con l’ordinazione sacerdotale di diversi sacerdoti, ora impegnati nella guida di parrocchie della nostra diocesi di Taranto. La fedeltà alla tradizione e l’apertura alle sorprese dello Spirito, la stabilità della fede e il dinamismo della speranza, l’esperienza cristiana, fondata sulla roccia della Parola e l’azione pastorale, attenta ai cambiamenti culturali, sono le costanti dell’essere e dell’agire della nostra comunità parrocchiale. Camminare insieme, nella consapevolezza del compito insostituibile di ciascuno, favorisce lo stile dell’incarnazione della fede della comunità cristiana. Il camminare insieme non lascia spazio agli sguardi volti all’indietro, per valutazioni sommarie e incomplete, se non per ringraziare il Signore per l’azione della sua Grazia, ma proietta nel futuro che si costruisce giorno per giorno con i mattoni della testimonianza di ognuno.

La costruzione della nuova Chiesa è il segno sintetico di questo cammino. Nel rispetto dell’esistente e della tradizione, il nuovo edificio, nella circolarità strutturale si apre a tutto il territorio in un abbraccio fraterno e si innalza verso il Cielo, metà ultima di ogni uomo di buona volontà. Il grazie per il cammino vissuto insieme si fa augurio per il prosieguo del cammino perché offra a tutti nuovi spazi di presenza e di esperienza cristiana e di crescita della comunità .

AUGURI A TUTTI !!!

Don Paolo

  Foto XXV Ministero Pastorale Mons. Paolo Oliva

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Il nuovo Crocifisso

Il Crocifisso è stato scolpito in legno di tiglio dal rinomato e artistico laboratorio di Ortisei (BZ) dei fratelli Stuflesser. Il Crocifisso misura m.1.80, mentre il braccio verticale della croce m. 3 e quello orizzontale. m.2. gli occhi del Crocifisso sono in cristallo e il capo leggermente inclinato verso il basso.

Il realismo dell’opera si esprime nella serenità delle forme artistiche, che evocano il bisogno dell’uomo di affrontare con fede e speranza l’ultimo agone del vissuto storico, nella coscienza che l’apparente silenzio circostante è colmato dall’infinito Amore di Dio. Di fronte alla morte della sua creatura Egli non rimane dietro le quinte ma trasforma la sofferenza del distacco nella speranza dell’esodo verso la Vita.

L’opera appartiene al genere artistico dei crocifissi detti: Cristo spirante. Solitamente questo tipo di crocifisso ha il capo rivolto verso l’alto, nell’atto dell’invocazione al Padre: “Padre, nelle tue mani, consegno il mio spirito” secondo la versione del vangelo di Luca. Questo Crocifisso, invece, risponde alla tradizione del vangelo di Giovanni, nel quale l’ultima parola di Gesù: “Tutto è compiuto”, cioè tutto è stato portato a termine, nel senso che il disegno di salvezza del Padre è stato realizzato, è rappresentato nell’atto finale di reclinare il capo, prima di consegnare lo spirito.

In questo gesto l’ultimo sguardo di Gesù morente è rivolto verso la terra, verso la Madre addolorata, verso l’umanità intera. Questo Crocifisso evoca per il credente, il sentirsi sempre guardato dal Signore che muore in croce per l’umanità. E si affida a Lui, e in Lui profonde tutte le sue attese, le sue preoccupazioni, le sue ansie e da Lui attende il rinnovamento interiore e la grazia della vita nuova.

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