Giugno 2011

Il mese di giugno è dedicato dalla tradizione cattolica alla devozione al Sacro Cuore di Gesù.

Il Cuore di Gesù ci riporta al centro dell’intimità di Dio, che in Cristo si rivela Dio-Amore. Questa rivelazione evoca l’originalità e l’unicità della relazione Dio – uomo. Essa non ha uguali, né ripetitive; Dio entra in relazione con l’uomo, non con la sua onnipotenza, ma con il suo amore, di misericordia, di premura, di accondiscendenza. Così devono essere le relazioni tra gli uomini! In particolare, è stato detto che "l’educazione è questione di cuore” e si fonda su una relazione singolare: educatore-educando, genitore-figlio.

Essa, perciò, trova ragione e fondamento nel cuore, nel centro vitale, cioè, dei sentimenti, delle scelte, dell’orientamento di sé.

 È generata dall’amore, espressione di interesse per l‘altro, per la sua libertà, per la sua vita; espressione di desiderio migliorativo di sé, di fiducia, di accoglienza. La relazione educativa, attualizzante la relazione Dio-uomo, fatta di compassione ma non di sostituzione, di libertà ma non di imposizione, di certezza valoriale ma non di moda emozionale. Bisogna riscoprire la grande valenza pedagogica del messaggio evangelico che propone non solo contenuti di vita ma anche percorsi esemplari e modalità concrete di attuazione.

“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore,…”.

Gesù, presentandosi come mite e umile di cuore, detesta ogni tipo di superbia e di orgoglio nelle relazioni interpersonali e annuncia una modalità nuova di essere: l’umiltà del cuore. Giunti al termine dell’anno pastorale, e per tanti ragazzi alla fine dell’anno scolastico, l’auspicio condiviso è la crescita reciproca nel sostenersi vera una maturità umana e cristiana più autentica. Incontrare persone disponibili ad assumersi l’avventura educativa incoraggia e motiva a continuare in questo impegno pastorale prioritario, augurando che la pausa estiva ritempri tutti per avventure più entusiasmanti.

FRATERNAMENTE

Don Paolo

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Maggio 2011

Maria è maestra di vita cristiana!  

Nel rispetto e nella promozione della dignità del Figlio, Maria assume tutte le caratteristiche dell’autentica educatrice: è capace di silenzio, di ascolto, di contemplazione. I Vangeli la presentano nella quotidianità della vita, nella fedeltà agli impegni della famiglia, ma soprattutto nella sublimità di chi è consapevole di una missione divina, vissuta nell’umiltà e nella semplicità dell’essere strumento nella mani di Dio. Mi piace considerare come Maria aiuti il Figlio Gesù a crescere nella relazione filiale col Padre celeste, quando – nel Vangelo di Luca – non si frappone ma rispetta e favorisce in Gesù adolescente la consapevolezza dell’essere prima di tutto Figlio del Padre. E ancora, Maria non ostacola il ministero del Figlio, anche quando coloro che lo conoscono, lo ritengono un pazzo; lei è sempre accanto al Figlio, e dietro le quinte, condivide le sue scelte di Messia, specialmente quelle impopolari che lo porteranno alla croce. Dove la chiave di lettura di tutto ciò? Maria sa che il Figlio non le appartiene, è Lei che, giorno dopo giorno cresce nell’appartenenza al Figlio e diventa così il modello del vero discepolo di Cristo. Nel rapporto tra Maria e Gesù rileviamo tutte le dinamiche di ogni autentico rapporto educativo: mettersi in ascolto del mistero che è l’altro, saper attendere i tempi di crescita dell’altro, stimolare l’altro nella comprensione di sé, favorire nell’altro il raggiungimento della sua realizzazione, camminare vicino all’altro condividendone la fatica e le gioie. Il mese di Maggio, dedicato dalla tradizione cattolica alla Madonna, ci invita a stringerci a Maria, come figli sulle ginocchia della madre, invocandola come maestra di vita cristiana. In questo mese tanti fanciulli e adolescenti si accosteranno per la prima volta alla Santa Comunione e riceveranno il dono dello Spirito Santo nella S. Cresima, arricchendo di grazia la Comunità parrocchiale, e in particolare, le loro famiglie. Il “passaggio” della Madonna, nelle famiglie che ne fanno richiesta, sia foriero di serenità familiare, di relazioni positive, di fiducia e ottimismo nella vita.

FRATERNAMENTE

Don Paolo

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