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In Evidenza
Aprile 2011
Carissimi, il 1 aprile 2011 ricorre il 25° anniversario della mia nomina a parroco di questa cara comunità parrocchiale di S. Teresa del B.G.
L’Arcivescovo Mons. Guglielmo Motolese volle affidarmi la cura pastorale della parrocchia nella successione all’indimenticato don Nunzio Mannara; era il 1 aprile 1986.
È trascorso un quarto di secolo, nel quale abbiamo assistito a tanti cambiamenti: alla trasformazione del tessuto umano del nostro territorio con il cambio generazionale, alla crescita della comunità attraverso la rivitalizzazione dell’esistente e la nascita di nuove esperienze di animazione comunitaria, all’assunzione sempre più crescente di responsabilità ecclesiali dei fedeli laici, nella parrocchia e negli organismi diocesani. Un cammino benedetto dal Signore con l’ordinazione sacerdotale di diversi sacerdoti, ora impegnati nella guida di parrocchie della nostra diocesi di Taranto. La fedeltà alla tradizione e l’apertura alle sorprese dello Spirito, la stabilità della fede e il dinamismo della speranza, l’esperienza cristiana, fondata sulla roccia della Parola e l’azione pastorale, attenta ai cambiamenti culturali, sono le costanti dell’essere e dell’agire della nostra comunità parrocchiale. Camminare insieme, nella consapevolezza del compito insostituibile di ciascuno, favorisce lo stile dell’incarnazione della fede della comunità cristiana. Il camminare insieme non lascia spazio agli sguardi volti all’indietro, per valutazioni sommarie e incomplete, se non per ringraziare il Signore per l’azione della sua Grazia, ma proietta nel futuro che si costruisce giorno per giorno con i mattoni della testimonianza di ognuno. La costruzione della nuova Chiesa è il segno sintetico di questo cammino. Nel rispetto dell’esistente e della tradizione, il nuovo edificio, nella circolarità strutturale si apre a tutto il territorio in un abbraccio fraterno e si innalza verso il Cielo, metà ultima di ogni uomo di buona volontà. Il grazie per il cammino vissuto insieme si fa augurio per il prosieguo del cammino perché offra a tutti nuovi spazi di presenza e di esperienza cristiana e di crescita della comunità..
AUGURI A TUTTI
Don Paolo Foto XXV Ministero Pastorale Mons. Paolo Oliva
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In Evidenza
Marzo 2011
Carissimi, all’inizio del provvidenziale tempo liturgico di Quaresima, la paternità spirituale del Santo Padre Benedetto XVI ci rammenta la bellezza del nostro essere cristiani attraverso il nostro Battesimo: “in questo Sacramento si realizza quel grande mistero per cui l’uomo muore al peccato, è fatto partecipe della vita nuova in Cristo Risorto e riceve lo stesso Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai morti (Rm 8,11). Questo dono gratuito deve essere sempre ravvivato in ciascuno di noi e la Quaresima ci offre un percorso analogo al catecumenato, che per i cristiani della Chiesa antica, come pure per i catecumeni d’oggi, è una scuola insostituibile di fede e di vita cristiana: davvero essi vivono il Battesimo come un atto decisivo per tutta la loro esistenza”. Una provocazione all’io cristiano per immergersi nel crogiolo della Parola che purifica, che orienta, che sostiene la vita del cristiano. La Parola purifica, libera dalle lusinghe del materialismo, del consumismo, dello stare bene da soli, dalla deriva del soggettivismo che spegne ogni relazione e dialogo con l’altro. La Parola orienta, indica il cammino del cristiano, dalla riscoperta e dalla cura della propria interiorità, dello spirito all’apertura a Dio e al prossimo. La Parola sostiene la vita del cristiano nella lettura e nella interpretazione degli eventi storici, personali e comunitari; sollecita la profezia, come ministero di giudizio, di denuncia, di annuncio e di speranza. Un cammino di educazione alla vita “bella” del Vangelo provoca tutti, sia come destinatari, sia come protagonisti dell’educazione. Questa implica una relazione che si rivela in tutta la sua verità, quando fa della persona un “autore”, cioè, un artefice di sé e un stimolatore dell’altro. Pensiamo alla testimonianza di Gesù nel suo rapportarsi ai discepoli: Egli rivela se stesso nell’insegnamento e nelle opere e sollecita i suoi a comprendere l’identità di discepoli nell’avventura della missione.
Il Mercoledì delle Ceneri accoglieremo il nuovo Crocifisso per la Chiesa, sarà la nostra guida e il nostro modello nel cammino quaresimale!
BUONA QUARESIMA
Don Paolo
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In Evidenza
Febbraio 2011
"Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore…” l’invito di don Bosco sollecita ognuno di noi, chiamato ad essere guida per chi ci sta vicino, per chi ci viene affidato, in altri termini, essere educatore; senza il coinvolgimento personale non si dà azione educativa. È questione di cuore, perché con l’educazione continua la generazione della persona. Come la vita umana è concepita e si sviluppa nel grembo materno, così la persona cresce e giunge a maturità nel grembo dell’azione educativa. Papa Benedetto XVI richiama la verità pedagogica fondamentale: l’orizzonte dell’educazione è la reciprocità del dono: “Ma ogni vero educatore sa che per educare deve donare qualcosa di se stesso e che soltanto così può aiutare i suoi allievi a superare gli egoismi e a diventare a loro volta capaci di autentico amore.” L’educazione non è solo un ‘intervento esterno sulla persona, ma è prima di tutto esigenza interiore della persona di rivelarsi, di farsi conoscere, di realizzarsi; per questo, ognuno di noi è educatore di se stesso nella misura in cui si prende cura di sé, della propria interiorità, della propria relazionalità, così potrà essere educatore, cioè stimolatore, dell’altro. Si comprende, pertanto, che l’educazione è questione di cuore, perché parte e si attua nel centro vitale della persona, rappresentato simbolicamente dal cuore. Gli Orientamenti Pastorali della CEI, Educare alla vita buona del Vangelo, sono provvidenziali perché collocano la persona nel suo baricentro esistenziale, riportandola alle verità semplici.
Don Paolo
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In Evidenza
Natale 2010
"La vicinanza del Natale ridesta nell’animo umano sentimenti di speranza. Il Dio Bambino riporta l’uomo alla sua verità fondamentale: Dio ha creato l’umanità nell’esplosione del suo Amore e desidera che ogni uomo, partecipe del suo Amore, vive nell’amicizia e nella fraternità con i tutti gli altri uomini. Il Natale ci ricorda che siamo una sola e grande famiglia, dove ognuno si fa carico dell’altro, specialmente del più debole, del più solo, del più indifeso. Rendere attuale il Natale del Signore sollecita ciascuno all’impegno per costruire relazioni più autentiche, per favorire il bene comune come crescita integrale di ogni persona, per pensare e progettare un cammino più umano della società. Dio si è fatto uomo, perché l’uomo sia sempre più uomo. Per noi cristiani il compito di umanizzazione della società è la missione che ci viene affidata dal messaggio degli Angeli a Betlemme .
Buon Natale e sereno Anno Nuovo !!! Don Paolo
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In Evidenza
Il Sacerdote accanto alle fragilità
"Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi”. 2Cor. 4,7 il nostro tesoro: il dono di grazia è custodito in vasi di creta, espressione della diffusa fragilità che connota gli uomini del nostro tempo. Non è questo il luogo per disquisire sulle cause o sulle svariate manifestazioni del fenomeno “fragilità”. La Pasqua è la vittoria della vita sulla fragilità; Gesù Cristo, risorgendo dai morti, ci dona una nuova potenzialità, ci inserisce in un nuovo dinamismo: la forza della speranza che riporta l’uomo alla sua verità originaria: figlio di Dio, redento nel Figlio. Pertanto la fragilità fa parte della vita umana, quasi come compagno di viaggio dell’uomo per ricordargli la sua naturale precarietà. Il fenomeno delle “fragilità” è molto vasto tanto da non riuscire sempre a distinguere le fragilità naturali dalle fragilità indotte dalla cultura, dallo stile di vita, dai processi sociali che non sempre mirano all’umanizzazione della persona. In tale contesto, l’urgenza della solidarietà si impone all’ attenzione del singolo come della comunità. Se appartiene ad ogni discepolo di Cristo piegarsi sulle sofferenze dell’uomo, lo è ancor più del sacerdote farsi prossimo di ogni fragilità. Fragilità spirituali, morali, affettive reclamano vicinanza e condivisione. Il sacerdote, sull’esempio di Cristo, buon samaritano dell’umanità, nella sua esperienza quotidiana di precarietà, si fa vicino a chi è nel bisogno per donargli l’olio della guarigione e il vino della speranza. Nella prospettiva religiosa, l’icona evangelica del buon samaritano stimola all’impegno per aiutare a ritrovare il senso della vita anche nelle situazioni più disperate. L’esempio e la testimonianza di s. Camillo de Lellis sollecita la nostra fede a impregnarsi di carità per sostenere la speranza per un futuro più umano. .
Buona Pasqua di Risurrezione !!! Don Paolo
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In Evidenza
Il Sacerdote, ministro della riconciliazione “Tornate a Cristo”
“Tornate a Cristo” è il costante invito che san Francesco de Geronimo rivolge alle folle nella sua predicazione, specialmente durante i quaresimali. Facciamo nostro questo invito, in particolare in questo mese di marzo, tutto quaresimale, per intensificare il nostro impegno di conversione. Tornare a Cristo, per operare un’inversione ad U nella nostra vita, e ridare a Lui il posto che Gli spetta. La Settimana Eucaristica, che ci accingiamo a vivere, possa aiutarci a focalizzare il nostro sguardo su Gesù Cristo, “autore e perfezionatore della nostra fede”..
Don Paolo
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In Evidenza
Il Sacerdozio, dono di vita per il prossimo
Carissimi, San Massimiliano M. Kolbe, religioso sacerdote, dell’ordine dei Frati Minori Conventuali, nel campo di concentramento nazista di Auschwitz dona la sua vita per salvare quella di un padre di famiglia. Per amore di Cristo e seguendo il Suo esempio egli diventa martire della fede e profeta di giustizia, pagando con la propria vita la verità che annunciava. Nel nostro tempo egli ci richiama ai valori fondamentali del nostro essere uomini e credenti, affermando l’assoluto di Dio, la signoria di Dio sulla storia rispetto all’irrazionale superbia dell’uomo. Consacrato a Cristo, si dona ai fratelli. La testimonianza di San Massimiliano ci accompagna nel cammino spirituale della Quaresima che sta per iniziare. Siamo chiamati alla conversione, cioè, a ri-orientare la nostra vita a Dio, a rimodulare il nostro stile di vita sull’amore, a ricuperare il fratello allontanato ed emarginato, a ripensarsi fratello tra fratelli, a ritrovare il gusto della vita comunitaria nella Chiesa, nella comunità umana. La Quaresima è tempo di purificazione, di liberazione dalle incrostazioni che rendono opaca e insignificante la nostra fede, dall’egoismo dominante, dall’ipocrita facciata di perbenismo, per sperimentare la forza rinnovatrice e trasformante della Pasqua. La solidarietà e la sobrietà, due valori urgenti e coinvolgenti, ci trovino disponibili e generosi per vivere da uomini nuovi e da credenti testimoni, per annunciare con la nostra vita la bellezza della Pasqua di Gesù Cristo.
Buona Quaresima !!! Don Paolo
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In Evidenza
Il Sacerdote, mite e umile di cuore!
Parlare di mitezza, è come inoltrarsi nel sottobosco di una foresta che nasconde arbusti verdi e giovani, e rami secchi in una mescolanza di colori di cui non è facile ammirarne la varietà cromatica! La mitezza non può identificarsi con l’imperturbabilità né tanto meno con l’apparente dominio di sé. Francesco di Sales, vescovo di Annecy del XVII sec. dai suoi biografi è tratteggiato come persona mite, incapace di toni violenti e aggressivi, lasciando trasparire nelle relazioni interpersonali tratti di giovialità, di bontà, infondendo nell’interlocutore serenità e pace. Il modello di mitezza è Gesù di Nazareth: “imparate da me che sono mite e umile di cuore” sono le parole, che, unite a quelle sul servizio, costituiscono l’unica richiesta di imitazione da parte del Maestro Divino. Per il sacerdote, alter Christus, la mitezza è la virtù relazionale che caratterizza il suo ministero pastorale; egli, sacramento di Cristo, buon Pastore, attraverso l’esercizio della paternità pastorale è mediazione, esperienza di incontro con il Signore Gesù! All’inizio del nuovo anno, nel ringraziare Dio per il dono della vita, per la fiducia accordata nella gestione del tempo, ciascuno consideri la responsabilità storica che è nelle proprie mani: quella della propria persona, delle persone care, familiari ed amici, del proprio lavoro, accogliendo il tempo come occasione per realizzare il progetto di Dio per sé e sull’umanità, un progetto amore e di pace.
Auguri per un sereno e fecondo 2010 !!! Don Paolo
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In Evidenza
Il Sacerdote rende attuale il Natale del Signore!
C’è un legame stretto tra il ministero del sacerdote e il natale del Signore. L’aveva ben compreso Francesco di Assisi che nutriva una così grande venerazione verso il sacerdote perché con il suo ministero continua a donare il Signore Gesù! Dalle parole di Francesco: “Poi il Signore mi dette e mi dà tanta fede nei sacerdoti che vivono secondo la forma della santa Chiesa Romana, a causa del loro ordine, che se mi dovessero perseguitare voglio ricorrere ad essi. E se io avessi tanta sapienza, quanta ne ebbe Salomone, e mi incontrassi in sacerdoti poverelli di questo mondo, nelle parrocchie dove abitano, non voglio predicare contro la loro volontà. E questi e tutti gli altri voglio temere, amare e onorare come miei signori, e non voglio in loro considerare il peccato, poiché in essi io vedo il Figlio di Dio e sono miei signori. E faccio questo perché, dell’altissimo Figlio di Dio nient’altro io vedo corporalmente, in questo mondo, se non il santissimo corpo e il sangue suo che essi soli consacrano ed essi soli amministrano agli altri”. La considerazione di questo legame, in occasione delle festività natalizie, ci evoca il grande mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio: Dio entra nella storia degli uomini, facendosi bambino a Betlemme per farsi compagno di viaggio di ogni uomo. Il sacerdote continua nel suo ministero la prossimità di Dio agli uomini e nella Celebrazione eucaristica continua a donare all’umanità il Corpo e Sangue di Cristo: presenza sacramentale dell’Amore di Dio nell’oggi della storia. Nelle tenebre del mondo risplende la stella del Messia, gli umili e i poveri recuperano la speranza, i “grandi della storia” si inchinano all’Amore, l’Umanità prosegue il suo cammino verso il Regno. I miei fraterni auguri: il Bambino Gesù ridesti in ciascuno la gioia di vivere, l’entusiasmo dell’impegno, la bellezza dell’appartenenza alla Chiesa, la certezza di vedere realizzati i propri progetti!
Santo Natale e Buon Anno !!! Don Paolo
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In Evidenza Settimana Teologica "La Chiesa Popolo sacerdotale" 23-28 novembre 2009
Settimana Teologica 2009
Lunedì 23 novembre 2009
Ore 18.00
Omelia sacerdotale, lettera agli Ebrei
S.E. Mons.
Benigno Luigi Papa
Martedì
24 novembre 2009
Ore 19.00
La Chiesa, un popolo di sacerdoti, LG. 2
mons.
Mercoledì
25 novembre 2009
Ore 19.00
Il ministero ordinato,
LG. 3
mons.
Giovedìdì
26 novembre 2009
Ore 19.00
Il sacerdote nella cultura del nostro tempo
mons.
Venerdì
27 novembre 2009
Ore 19.00
La responsabilità pastorale e le
mons.
Paolo Oliva
Sabato 28 novembre 2009
Ore 18.30
Il Santo Curato d’Ars
sac.
Giuseppe Zito
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In Evidenza
“Il Sacerdozio è l’amore del cuore di Gesù” (S. Curato d’Ars)
"L' anno sacerdotale vuole promuovere l’impegno d’interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte e incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi”. A 150 anni dalla morte del Santo Curato d’Ars, il Papa Benedetto XVI ha indirizzato una lettera a tutti i sacerdoti, invitando anche i laici a riflettere sui contenuti in essa presenti. Perché questa lettera? Si possono tentare alcune risposte. Oggi la figura e il ministero sacerdotale spesso è fatto oggetto di letture interpretative riduttive: il sacerdote, uomo dell’assistenza, uomo della socialità, uomo della promozione umana: completamente assente la dimensione del mistero, che, pur con tutti i suoi limiti umani, ne fa l’uomo di Dio. Occasione, quindi, di approfondimento teologico sia del ministero sacerdotale, sia delle vocazioni in genere. Conoscere l’identità di ciò che siamo è condizione per adempiere bene al nostro compito nella Chiesa e nella società. Un anno, che vede i sacerdoti in prima linea impegnati a intensificare la propria vita interiore e tutti i cristiani a riconoscere “l’immenso dono che i sacerdoti costituiscono non solo per la Chiesa, ma anche per la stessa umanità” . In questo mese di novembre non trascuriamo di pregare per i nostri Cari defunti e per quelle anime del Purgatorio che attendono di godere pienamente della beatitudine eterna, con la recita del s. Rosario, con la partecipazione alla Celebrazione Eucaristica, con la pia tradizione di far celebrare sante Messe, in particolare per le anime abbandonate. La Solennità di Tutti i Santi ci evoca la Gerusalemme Celeste, la nostra Patria, dove vivremo in pienezza la vittoria di Cristo sulla morte. Don Paolo
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In Evidenza
La Chiesa, popolo sacerdotale
Si apre davanti a noi un anno pastorale, ricco di suggestioni e di occasioni di crescita personale e comunitaria. L’insegnamento del Papa Benedetto XVI e del nostro Arcivescovo Benigno ci invita a focalizzare la nostra riflessione e il nostro impegno di vita cristiana sull’Anno Sacerdotale e sulla continuazione della Verifica Pastorale. Nell’indire l’Anno Sacerdotale, richiamando la testimonianza del Santo Curato d’Ars, san Giovanni Vianney, auspica: “il suo esempio mi induce a evidenziare gli spazi di collaborazione che è doveroso estendere sempre più ai fedeli laici, coi quali i presbiteri formano l’unico popolo sacerdotale…”; l’Anno Sacerdotale, pertanto, è un’occasione di grazia perché tutti, laici e sacerdoti, riscopriamo la nostra specifica ministerialità nella Chiesa, per far crescere nella verità e nella carità il popolo santo di Dio, ed essere nel territorio strumenti di pacificazione e segni di vita nuova. Continuando l’impegno della Verifica Pastorale, il nostro Arcivescovo ci ricorda gli ambiti privilegiati: quello missionario e quello dei laici: “L’ambito missionario, -scrive Mons. Papa- è quello sul quale ho maggiormente insistito e sul quale in seguito…certamente si dovrà continuare a lavorare. Il quarto ambito della verifica riguardai laici e tra di essi i giovani e persone consacrate che, insieme ai sacerdoti, sono i protagonisti della vita e della missione della chiesa”. Affidiamo alla Vergine Maria i nostri propositi e le attese di tutta la comunità, rispondendo con entusiasmo al Suo invito alla preghiera. Ogni 11 del mese ci ritroveremo per la preghiera comunitaria del Santo Rosario, alle ore 21.00 nello spirito di Lourdes, per pregare insieme per i sacerdoti, per le famiglie, per la pace, per la conversione dei peccatori. Una eminente e santa figura di sacerdote ci aiuterà, ogni mese, a riscoprire la bellezza e il mistero della vita sacerdotale. S. Pio X, sacerdote, vescovo e papa del primo novecento è il primo testimone! Ci sostenga nel cammino la compagnia e l’intercessione di S. Teresa del B.G. BUON ANNO PASTORALE ! Don Paolo
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In Evidenza
30° Anniversario ordinazione sacerdotale Mons. Paolo Oliva
A conclusione dell’anno che la Chiesa ha dedicato all’Apostolo Paolo, il nostro amato parroco, Mons. Paolo Oliva celebrerà i trenta anni di ordinazione sacerdotale. Tutta la comunità parrocchiale si vuole stringere attorno alla sua guida spirituale per ringraziarlo per il servizio offerto da tanti anni alla comunità di Santa Teresa.
Programma dei festeggiamenti
Domenica 28 Giugno 2009
Ore 18.30 S. Rosario Ore 19.00 S. Messa con rappresentanti aggregazioni laicali (concelebrano assistenti diocesani Azione Cattolica, Agesci, CL, etc) Ore 20.00 Concerto Coro “Sacro Cuore”
Lunedì 29 Giugno 2009
Ore 18.30 S. Rosario Ore 19.00 S. Messa e conclusione dell’Anno Paolino (concelebreranno Parroci Concattedrale e Carmine Grottaglie)
Martedì 30 Giugno 2009
Ore 18.30 S. Rosario Ore 19.00 S. Messa Ore 20.00 Momento conviviale con parrocchiani ed animazione nel salone parrocchiale
- Sarà organizzata una Mostra fotografica per ripercorrere questi 30 anni
- Le celebrazioni ed il concerto saranno trasmesse in diretta streaming sul sito internet parrocchiale www.santateresabg.it
Foto 30° anniversario Ord. Sac. Don Paolo - 30 Giugno 2009 Foto 30° anniversario Ord. Sac. Don Paolo - 30 Giugno 2009 (Festa) Foto 30° anniversario Ord. Sac. Don Paolo - 28 Giugno 2009
Trasmissione in diretta streaming S. Messe 28-29-30 Giugno 2009 - Ore 19.00
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In Evidenza
…nato da Donna, nato sotto la Legge (Gal, 4,4)
Nell’epistolario paolino è l’unico testo che esplicitamente si riferisce a Maria, la Madre del Figlio di Dio. “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da Donna…” e’ l’affermazione biblica che farà da cornice al Concilio di Efeso,(431) che proclamerà Maria SS.ma, Madre di Dio. Così Paolo riconosce la centralità di Maria nella missione del Figlio, legata a Lui dall’Incarnazione fino alla sua glorificazione in anima e corpo in Cielo. In questo legame si comprende la sua maternità spirituale verso i discepoli del Figlio suo. Maria è l’aurora bellissima del mese di Maria, il fiore più bello della Risurrezione di Cristo. Nel variopinto giardino della Chiesa, ognuno di noi è il fiore dipinto dalla fantasia creativa dell’Amore divino, chiamato a rendere più bello il volto della Chiesa. Maria Santissima, rosa mistica, sollecita tutti i discepoli del Figlio suo ad espandere nella comunità degli uomini il profumo, la fragranza dello Spirito, Amore del Padre e del Figlio. Maggio è il mese dell’incontro di tanti fanciulli con Gesù nella Prima Comunione, del dono dello Spirito a tanti adolescenti e giovani! È il mese che precede il raccolto, come ricompensa divina al lavoro pastorale dell’anno in corso. Nella gioia e nella gratitudine accogliamo la visita della Madonna nelle nostre famiglie, per riscoprire il gusto della vita comune, l’entusiasmo nel testimoniare che è bello essere cristiani.. Don Paolo
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In Evidenza
Siamo stati chiamati a libertà
“Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne”. Gal. 5,13-16 Siamo stati chiamati a libertà. Ma, quale libertà? Non certo la libertà di disporre di sé e degli altri a proprio piacimento. Non certo la libertà di sconvolgere l’ordine della natura, camuffando l’intervento dell’uomo come novità o come spinta al progresso. Questa è la libertà che l’Apostolo chiama pretesto per vivere secondo la carne, cioè, con orientamento materialistico della vita. Quale la libertà vera? E’ la libertà che Gesù Cristo ha conquistato e ci ha donato con la sua Pasqua di Risurrezione; la libertà come condizione di vita nuova, di vita secondo lo Spirito, non come un ogm, (organismo geneticamente modificato) ma come dinamismo nuovo per vivere in modo nuovo la vita di relazione con sé e con gli altri. E’ la “libertà per”, fare dono di sé, facendosi prossimo a chiunque. E’ la consapevolezza che Gesù Cristo ci ha salvati, ci ha restituiti a noi stessi, perché raggiungiamo la nostra pienezza. Una libertà condivisa in una comunità, segnata dalla presenza dell’Amore di Dio, dove non ci può essere spazio per l’indifferenza, o peggio ancora, per il discreto reciproco. “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv. 13,35), è la condizione di credibilità che Gesù Cristo ci ha consegnato. La tentazione del disfattismo serpeggia all’interno della comunità, diventando il tarlo della divisione e del reciproco annientamento, quando non si riconosce il centro di unità della comunità: Cristo Signore; quando non si rispettano i ministeri e non si promuovono i carismi nella prospettiva dell’utilità comune, cioè, l’edificazione della comunità. Questo è detto della grande comunità cristiana che è la parrocchia e della piccola comunità cristiana che è la famiglia. Buona Pasqua di Risurrezione! Don Paolo
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In Evidenza
Perdonarci come Cristo ci ha perdonati
Col. 3,13 “…sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi”. L’apostolo Paolo invita al perdono reciproco. Il tempo di Quaresima è un tempo propizio per esercitarci nella correzione fraterna. La correzione fraterna è dono dello Spirito, è fatta nello Spirito. E’ un dovere morale: non è una pia esortazione ; il dovere esprime il diritto dell’altro ad essere ricondotto sulla retta via. Se la correzione è un dovere reciproco, ancor più spetta a chi ha ricevuto responsabilità nei confronti degli altri. La correzione è un aspetto particolare del perdono; il perdono, infatti, non è offerto soltanto da chi è stato offeso, ma va dato indipendentemente dall’offesa eventualmente ricevuta. La correzione fraterna concretizza nei confronti del fratello, che ha sbagliato, il perdono, come possibilità di ricominciare. Questa diventa così un atto di fiducia che dà speranza a chi, consapevole dei propri errori, vuole intraprendere la strada del recupero di sé. Un modo concreto di correzione è la sopportazione vicendevole, come condivisione e quindi come attuazione del precetto dell’amore: non abbiate alcun debito con nessuno se non quello dell’amore. Seguire Cristo nel tempo di Quaresima impegna ad imitare il suo esempio che fa del perdono l’atto supremo di amore al Padre e all’umanità. Don Paolo
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In Evidenza
La Comunità è in festa per la visita del suo Pastore
Carissimi,
con grande gioia accogliamo la visita del nostro amato Pastore che viene in mezzo a noi nel Nome del Risorto. E’ l’angelo della Chiesa di Taranto che conferma nella fede i discepoli di Cristo, anima la carità dei fedeli, incoraggia i cristiani alla testimonianza e alla speranza. Come l’apostolo Paolo, così il nostro Arcivescovo nella sua sollecitudine pastorale, viene a visitarci per condividere il nostro cammino di vita cristiana. Viviamo questo evento di grazia con sentimenti di gratitudine, di accoglienza, di disponibilità e di corresponsabilità, perché possiamo “rendere piena la sua gioia con l’unione dei nostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti”(Fil.2,2) e l’Arcivescovo possa dire di noi: “Ho provato grande gioia nel Signore, perché finalmente avete fatto rifiorire i vostri sentimenti nei miei riguardi”(Fil.4,10); pertanto vi invito a fare vostra la preghiera che l’apostolo Paolo rivolge ai cristiani di Efeso, ai quali chiede: “Pregate…anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca per far conoscere il mistero del vangelo del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere”(Ef.6,19-20). Viviamo i giorni 20-21-22 febbraio con grande spirito di fede e intensa esperienza ecclesiale, per prepararci immediatamente al cammino penitenziale della Quaresima, tempo favorevole per la nostra conversione. Da questo foglio comunitario, consentitemi di esprimere il mio intimo grazie per l’impagabile e impareggiabile generosità, pubblica e nascosta, che state manifestando nella collaborazione per la costruzione della nuova Chiesa! Don Paolo
Visita pastorale di S.E. Mons. Benigno Luigi PAPA
Programma
Scarica il programma delle iniziative mese di Febbraio 2009
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Mons. Benigno Luigi Papa Arcivescovo della Diocesi di Taranto
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In Evidenza
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In Evidenza
Settimana teologica on-line
SETTIMANA TEOLOGICA
"San Paolo, apostolo delle genti"
24-28 Novembre 2008 - Ore 19.00
“Noi crediamo che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui” (1Tess. 4,1).
In questi giorni la visita ai nostri Cari defunti è bisogno interiore per sentire più forte la loro presenza accanto a noi. In Cristo viviamo la comunione mistica con tutti i battezzati in Lui; nell’unità con Cristo non c’è limite di tempo e di spazio. In Lui tutto è presente, tutto è pienezza. Camminare nei viali dei nostri cimiteri è ripercorrere con la memoria i momenti più significativi vissuti con i nostri Cari, facendo tesoro delle loro virtù e dei loro esempi. Contemplare il mistero dell’uomo che non si esaurisce nel frammento individuale della storia personale, ma si apre alla speranza della risurrezione. Comprendere che la vita è un pellegrinaggio, un andare verso l’Amore, Dio, il Padre che ci ha creati, il Figlio Gesù Cristo che, con la sua vita, morte e risurrezione, ci ha rivelato l’amore di Dio, lo Spirito Santo che sostiene con la sua carità la nostra fede e la nostra speranza. In questa prospettiva, l’apostolo Paolo considera la morte un guadagno (Fil. 1,21), e la vita, un impegno continuo per conquistare il premio. La speranza cristiana, pertanto, è il motore della nostra vita, personale e comunitaria, perché, con lo sguardo fisso alla méta, viviamo con gioia vigile e operosa il pellegrinaggio terreno. Continua l’entusiasmante esperienza di un Popolo in Missione che ha visto le Comunità Parrocchiali della Vicaria Taranto Orientale 1 impegnate nell’annuncio del Vangelo. Annunciare che è bello essere cristiani, testimoniare che Gesù Cristo è l’unico Salvatore di ogni uomo, gridare che Dio è Padre misericordioso, sperimentare che la Chiesa è casa e comunione per tutti coloro che sono alla ricerca del vero e del bene, sono i contenuti della missione permanente della Parrocchia di S. Teresa del B. G. Questa, sì, che è una bella avventura! Don Paolo
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MISSIONI AL POPOLO "Và nella tua casa, dai tuoi e annuncia la misericordia di Dio" 19-31 Ottobre 2008 Programma Vicariale
Programma Parrocchiale
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In Evidenza
Il 1 Ottobre 2007, alla presenza di S. E. Rev.ma Mons. Benigno Luigi Papa, Arcivescovo di Taranto, è stata posa la prima pietra della nuova erigenda Chiesa Parrocchiale. Un evento atteso da molti anni da tutti i parrocchiani desiderosi di un nuovo edificio di culto in cui incontrare il Signore, in quanto la bella e caratteristica chiesa da sempre identificata con le storiche Dieci Palazzine, edificata nel 1931, era divenuta oramai insufficiente a contenere i fedeli. I Progettisti dell'opera sono due tarantini: Ing. Diego CARPITELLA Arch. Giuseppe TROVATO
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